le erbe curative - ASDPS ARMIS ET LEO

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le erbe curative

il cerusico



MALATTIE E METODI DI CURA

Tecniche di procedimento:
 
Infuso:  
Consiste nel far bollire una certa quantità d’ acqua, e in seguito versarla entro pochi minuti in un recipiente dentro il quale è stato deposto in precedenza la droga sminuzzata.  
Mescolare le erbe perché queste rilascino le prime sostanze, e coprirlo per evitare la fuoriuscita di vapori (ricchi di sostanze). Lasciare la droga in infusione per dieci o quindici minuti e a intervalli di tempo agitare la droga. In seguito filtrare l’ infuso. Bere in quantità ridotte(Generalmente una tazzina da the), e consumare l’ infuso quando è ancora caldo, ma mai quando è bollente e mai quando è eccessivamente freddo.  
NB: Il tempo di infusione influenzerà il colore, il gusto e ovviamente maggior sarà il tempo, maggiori saranno le proprietà medicinali. Il tempo verrà regolato a seconda dei gusti e delle necessità.  
E’ il procedimento indicato per droghe dagli aromi delicati (Tiglio, camomilla, e droghe principalmente composte da fiori, foglie, gemme). In questo tipo di erbe saranno presenti principi attivi facilmente decomponibili al calore e al liquido.  

Decotto:
Consiste nel deporre la droga in un recipiente d’acqua bollente, coprire il contenitore, e continuare l’ ebollizione a fuoco moderato, per circa quindici o venti minuti.  
Dopo la bollitura, si passerà alla filtrazione attraverso un colino a maglie strette. Per avere un maggiore effetto del decotto, è consigliabile deporre la droga nell’ acqua fredda, prima di metterla a contatto col fuoco.  
Il decotto viene sovente impiegato per liberare i principi attivi delle radici, di bacche e di prodotti di dura consistenza, i quali sono di difficile liberazione col calore.  
E’ consigliabile aggiungere una maggior quantità d’ acqua (tre cucchiai in più circa) per compensare la perdita del liquido che verrà rilasciata insieme ai vapori.  


INDICE DELLE MALATTIE
 

Cefalea  
Il mal di capo può essere causato da mille disturbi. La cefalea può essere una conseguenza di un affaticamento fisico (I braccianti nel medioevo, dovendo sostenere quotidianamente grosse fatiche, saranno probabilmente stati affetti da questo male), di un lavoro intellettuale intenso ( Gli scribi, gli economisti, i commercianti, i funzionari di stato introdotti nelle monarchie nazionali, praticavano l' ozium, termine latino che indicava lo studio), di uno stress emotivo etc... Come vedete le cause sono molte. I rimedi indicati sono:  
Cefalee dovute a problemi nervosi  
- Betonica:  


betonica


Le sue proprietà medicamentose l’ hanno resa famosa e largamente usata nei tempi passati, entrando pure a far parte nel poemetto didascalico Liber de cultura hortorum  di Valafrido Strabone scritto nel IV sec d.C. la Betonica può essere usata per le emicranie e per i catarri bronchiali, problema assai frequente nell’ epoca medievale. Comunque la modalità d’impiego è un infuso di 2 grammi di foglie di betonica in 100 ml di acqua.  
Valeriana:


valeriana




Di questa pianta è utilizzabile il rizoma (Fusto sotterrane che scorre parallelo al terreno) che ha ottime proprietà sedative, riconcilianti, nevralgiche etc...Molto usata in erboristeria, questa pianta è frequente nelle zone umide, nei boschi, nella zona montuosa e nella regione costiera.  
Modalità d’ impiego:  Versare una tazza d' acqua fredda sopra due cucchiaini di rizoma tritato. Lasciare a contatto l' acqua per otto ore e bere la pozione alla sera, quando sarà necessario.  

-Melissa:


melissa


Pianta ricca di sostanze benefiche, ma deve essere usata con prudenza. E' consigliabile farne un infuso con 0,5 grammi (Più o meno due cucchiaini) in 100ml di acqua (Una tazzina da the). Ha effetti veloci ed  efficaci, tanto che veniva usato contro l' epilessia.  

Cefalea dovuta ad affaticamento da studio  

Menta piperita:


menta piperita


efficace contro le emicranie dovute ad affaticamento. Un infuso di 1-2 g di sommità fiorite in 100 ml di acqua. Una tazza dopo i pasti.  



elicriso


pianta italiana della tipica macchia mediterranea, è considerata un antinevralgico che, oltre ad agire in caso di artriti e reumatismi, è ottimo in caso di emicrania. Si deve procedere con un decotto di 2 gr. d sommità fiorite in 100 ml di acqua. Si devono consumare due o tre tazzine al giorno.  
E' efficace pure come tossifugo, e agisce nell' eliminazione del catarro bronchiale.  

Altre piante indicate per curare la cefalea:  

Lavanda, Sambuco, Girasole, Maggiorana, Elitoprio e molte altre ancora...  


lavanda



sambuco




girasole




maggiorana



elitropio






Contusioni  
Sono lesioni dei tessuti dovuti a traumi violenti. La zona contusa è soggetta a lievi arrossamenti e leggeri gonfiori. Le piante medicinali indicate sono:  

Arnica:


arnica


E’ una pianta ben nota in erboristeria per le sue eccellenti proprietà. Nonostante in passato si facessero con quest’erba usi interni, si sconsiglia vivamente di ingerirne qualunque preparato in quanto tossica. L’ arnica è un eccellente pianta le cui preparazioni servono per ridurre le ecchimosi ed edemi provocati da forti contusioni e distorsioni. Modalità di preparazione: 10gr in 100 ml di alcol di 70° (a macero per circa una settimana) per uso esterno. Deve essere diluita per 5 volte in acqua e con tale preparazione deve essere posto sulla parte contusa o slogata con un impacco.  

Alloro:


alloro


L' alloro è una pianta nota molto per le sue proprietà aromatiche in cucina, eppure contiene molte proprietà medicamentose che solitamente non sono conosciute. Oltre ad essere un buon digestivo ed espettorante, è un ottimo rimedio per i reumatismi e contusioni. Vengono raccolte le sue bacche nere che crescono verso il periodo di Ottobre-Novembre, e se ne deve ricavare una tintura oleosa ponendo 20 grammi di bacche in 100 ml di olio d' oliva o di semi (a macero per 5 giorni). Frizionare con del cotone sulle parti dolenti.


cren o rafano


Il Cren è una pianta conosciuta sin dai tempi antichi con la quale già si attuavano i vari medicamenti che la radice di questa pianta offre. La polpa della radice fresca del cren, applicato con una garza sulle dolenti membra per 15 minuti, è ottimo per reumatismi, sciatiche e contusioni.  

Espettoranti della tosse  

Altea:


altea


Pianta molto nota per le sue capacità emollienti ed espettoranti, l' altea è da sempre stata impiegata nell' arte medicamentosa. Le proprietà dell' infuso delle radici d' Altea (in alternativa è possibile usare le foglie e le sommità fiorite), sono, oltre a quello di placare la tosse,  di alleviare le infiammazioni dell' intestino, della gola e della bocca in generale. L' infuso viene fatto con 2 g di droga in 100 ml di acqua. Consumare due o tre tazzine a giorno.  

Mugo:


pino mungo


molto conosciuto per le sue eccellenti proprietà erboristiche, il mugo cresce nelle zone montane, dai 1300 ai 2700 metri circa. Le sue principali caratteristiche sono balsamiche, espettoranti, antinfiammatorie che si estende pure all' apparato escretore urinario. Viene fatto un infuso con 2 g di rami di mugo (I rametti terminali raccolti in primavera-estate) in 100 ml di acqua. Due o tre tazze al giorno.  

Timo:


timo


Molto usato nell' impiego culinario come pianta aromatica, il timo è molto indicato per le persone affette da tosse. Viene suggerito un infuso di 1-2 g in 100 ml di acqua, e dolcificare abbondantemente. Berne due o tre tazzine al giorno.  

Mirto:


mirto


Molto conosciute le sue proprietà salutari anche in tempi antichi, il mirto viene utilizzato in infuso, con 1 g di foglie in 100 ml di acqua. Una o due tazzine al giorno.  

Altre piante sono:  



  
viola mammola



pino
                               


larice



 
timo serpillo



mirto


                                                            
Febbre  

Agrifoglio:


agrifoglio


Sia le foglie che la radice, hanno proprietà febbrifughe e antiremutiche. Si fa un decotto con 3 g di agrifoglio(indipendentemente se radici o foglie) in 100 ml di acqua e se ne beve due o tre tazzine da tè al giorno.  

Faggio:


faggio - albero e foglie


Le foglie di quest'albero alto anche fino a 30 metri, combattono efficacemente la febbre. Per mitigare la febbre viene fatto un decotto di 3 g di foglie in una tazza da the, e devono essere consumate due tazzine al giorno.  

Salice:


salice


Si deve fare un decotto con un cucchiaino di corteccia secca in una tazza d' acqua, della durata di  circa 1 minuto. Poi si lascia raffreddare per 15 minuti e se ne consuma due tazze al giorno.  

Frassino:


frassino- albero e foglie


Viene fatto un decotto con la sua corteccia con 2 g in 100 ml di acqua. Bere tre tazze del decotto al giorno.  

Altre piante:  



   
cardo mariano


olmaria


genziana









marrubbio



Insonnia  

Melissa


melissa


Vedere Cefalea. La pianta è un ottimo sedativo, nonché digestivo. E' molto consigliabile, anche per il suo buon gusto, assaporarne alla sera l' infuso descritto in precedenza.  

Luppolo:


luppolo


  Si deve versare una tazza di acqua bollente su un cucchiaino di infiorescenze di luppolo e lasciare in infusione per 10-15 minuti.  Bere una tazza prima di coricarsi.  

Tiglio:


tiglio


Oltre a favorire il sonno, il Tiglio offre rimedio anche alle tossi. Si consiglia un infuso con 3-4 grammi di fiori e brattee in 100 ml di acqua. Bere due o tre tazze di infuso al giorno (Buonissimo!)  

Arancio dolce e amaro:


arancio - dolce o amaro


Molto buono, l' infuso dei fiori dell' arancio (Dolce o amaro) è pure molto gradito ai bambini, ma bisogna dolcificarlo a sufficienza con zucchero o miele. Viene fatto un infuso con i suoi fiori secchi, con 2 g di questi in 100 ml di acqua. Da bere occasionalmente, favorisce il sonno e allieva l' eccitazione nervosa.  

Mal di denti  

Chiodi di Garofano:


chiodi di garofano


per alleviare il dolore della carie dentaria si procede con un decotto di chiodi di garofano. Si fanno bollire e chiodi di Garofano in una tazza d'acqua per circa 10 minuti. Dopo averlo fatto raffreddare si fanno diversi sciacqui col decotto. Altro rimedio, sempre con questa pianta, è lo schiacciare con il dente dolente un chiodo di garofano, il più forte possibile (A me è funzionato!)

 
Salvia:


salvia


Per prevenire questo male, è possibile masticare una foglia di salvia, che pulisce e profuma l'alito.

Raffreddore:
 
Sambuco:


sambuco


Il suo nome botanico è “Sambucus”, derivato dalla lingua greca come "strumento a corde". Infatti, ancora oggi zufoli e pipe vengono prodotte col legno di sambuco. Usato nel settore della liquoreria, il sambuco ha pure ottime proprietà medicinali, che variano dalle antinevralgiche alle emollienti e balsamiche.  Per il raffreddore si consiglia un infuso con 3 g di fiori di sambuco in 100 ml di acqua, da consumare due volte al giorno in una tazza.  
Questo infuso è un pure efficace come diuretico, sudorifero, e antireumatico.  

Pino:


pino


Ha ottime proprietà espettoranti e balsamiche, il che si ritiene ottimo per le bronchiti e per i raffreddori. Viene usato con un infuso di gemme, con 2 g in 100 ml di acqua. Da prendere 2 volte al giorno in tazzine.

Malva:


malva


Viene fatto un infuso di fiori di malva con le dosi di 3g in 100 ml di acqua. Bere a piccoli sorsi  due e tre volte al giorno. E' ottimo per i raffreddori e per le costipazioni.  

Eucalipto:


eucalipto


Con l' eucalipto è possibile disinfettare ed eliminare i catarri dei bronchi, così pure della vescica e dell' intestino. Si procede con un infuso con 2 grammi di sue foglie, in 100 ml d'acqua. Si consumano tre tazzine al giorno circa, e conviene dolcificare abbastanza per il suo gusto particolarmente amaro.  

Mugo:


pino mungo


I suoi rami vengono utilizzati come rimedio balsamico con 2 grammi in 100 ml d'acqua. E' molto usato, sin dai tempi antichi come rimedio “liquoristico”.  

Ustioni( di primo grado)  

Altea:


altea


 Fare frequentemente impacchi sulla parte dolente con un liquido ricavato nel seguente modo: 1/2 litro d' acqua fredda versati su 2 cucchiai circa di foglie d' Altea o della sua radice tritata. Lasciare a contatto per circa 8 ore.
 
Cotogno:


cotogno


versare su due cucchiai circa di semi di cotogno circa mezzo litro di acqua a temperatura ambiente, e lasciar riposare per 10 ore circa. Raccogliere quindi quella che è oramai la poltiglia con un panno, e applicarla sulla zona ustionata.  

Iperico:


iperico


 Per piaghe, ferite e scottature, consiglio questo procedimento: Mettere circa 30 grammi di sommità fiorite di iperico in 100 ml di olio d' oliva. Aggiungere 10 grammi di vino bianco e (Bere...no scherzo!) lasciare riposare in luogo soleggiato per due settimane. Alla fine dei 15 giorni, durante i quali avete agitato di tanto in tanto, filtrare ed ecco che è pronta la tintura. Frizionare con piccole dosi le parti ustionate o ferite.  

ANNOTAZIONI

Le piante indicace, sono ancora oggi utilizzate in erboristeria, cosmetica e famaceutica, qundi si ricorda
1-     che le cure mediche nel Medioevo erano date prevalentemente da monaci e da frati (i Francescani e i Cavalieri Ospitalieri primi fra tutti), che, come Scorpio e GreyWolf hanno ricordato, erano erboristi esperti.  

2-    Che la Scienza moderna a partire dal 1600 ha più volte negato l’effetto positivo di cure considerate antiquate e popolari etichettandole come “superstizioni” e snobbandole, ma poi, anche a distanza di decenni, ne ha scoperto le proprietà benefiche… una bella contraddizione no?
Praticamente si nega tutto e poi pian piano si riscopre quello che già si sapeva!

3- Troverete alcune alcune foto di piante ripetute perchè, nella ricerca sono stati trovati altri usi e anche perchè "ripetere giova"...




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